Don Marco fu cconvinto d’adurterio,
e er Papa l’assorvé ccome innoscente.
Diede in culo a li fijji de Saverio,
e er Papa disse: «Nun è vvero ggnente».

Ha ffatto stocchi, furti, e un diavolèrio
de fede farze contro tante ggente,
e er Papa se n’è usscito serio serio:
«Nun ci vojjamo crede un accidente».

Arfine jjeri pe vvoler divino
una spia je soffiò ste du’ parole:
«Santo Padre, don Marco è ggiacubbino».

E er zanto Padre, in ner momento istesso,
sentennose3 toccà ddove je dole,
lo condannò da lui senza proscesso.

(Giuseppe Gioacchino Belli, sonetto n. 1276, Li dilitti d’oggiggiorno, 4 giugno 1834)

Pedofilia e Chiesa cattolica

Allo Aloisiuskolleg, e in altri istituti, un giovane negli anni sessanta fu violentato da un sacerdote. Altri furono costretti a masturbarsi davanti agli occhi dei presuli, o a carezzare i genitali dei sacerdoti mentre costoro si masturbavano guardando i giovani. Altri ancora furono brutalmente violentati.

Da prima il ginnasio cattolico Canisius di Berlino Ovest, diretto dai gesuiti, poi le scuole superiori cattoliche ad Amburgo, Hannover, Goettingen, a Hildesheim o nella Selva Nera, e lo Aloisiuskolleg di Bad Godesberg a Bonn. Tutte scuole d’eccellenza, le più prestigiose e serie del paese. Quelle che garantivano un’istruzione di qualità e speranze di accesso alle migliori università. Tutte frequentate dai figli dell’alta borghesia della Germania Ovest. Prima che il muro cadesse, tra il 1975 e il 1983. In Germania dalla prima rivelazione di dicembre scorso fatta dalla Berliner Morgenpost; il caso di pedofilia nei istituti privati cattolici si estende a macchia d’oglio. Ma tutto non è ancora venuto a galla.

Quanto sapevano allora i responsabili delle scuole e i loro superiori, cioè le autorità ecclesiastiche, e perché scelsero il silenzio? L’interrogativo è tremendo, pesa come un macigno sulla coscienza della Chiesa, dei fedeli, del paese. Abusare degli studenti, come ha rivelato oggi il quotidiano conservatore Die Welt, era tra l’altro abitudine anche nelle scuole religiose all’Est.

„Lo schema è tipico“, ha raccontato Norbert Denef, un ex studente, allora vittima di abusi al quotidiano tedesco. „Dapprima si cerca di coprire i casi col silenzio, se ne parla solo quando si è con le spalle al mure e ci si comporta come se ci si sforzasse di fare luce sui fatti“. Norbert Denef ha ricevuto un indennizzo di 25mila euro dalla diocesi di Magdeburgo, ma solo perché la diocesi sperava di garantirsi così il suo silenzio. I carnefici dell’allora giovane studente furono puniti solo con trasferimenti, ma mai denunciati alla giustizia.

(ref. Germania, stupri sugli studenti, L’orrore nelle scuole dei preti. Andrea Tarquini, La Repubblica, 05 febbraio 2010)

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Quelle:

http://www.agoravox.it/Sesso-intrighi-e-Vaticano